Aggiornamento sui vaccini e la loro situazione


TIPOLOGIE DI VACCINI E APPROVAZIONI

Sono stati prodotti e confermati cinque vaccini fino ad ora. Quelli approvati dall’EMA  fino ad adesso sono: Astrazeneca, Pfizer-Biontech, Moderna, Johnson&Johonson e infine, al di fuori dalle grazie dell’EMA, orbita ancora lo Sputnik V, vaccino russo tra i primi usciti, attualmente poco utilizzato al di fuori del Paese ma in costante produzione e utilizzo al suo interno.

I vaccini nominati sono i più conosciuti e famosi in Europa e non solo: i primi quattro, valutati e approvati dall’agenzia per i medicinali europea, sono la combinazione di scienziati e case farmaceutiche, nonché di Paesi che si sono coalizzati nella ricerca di una soluzione alla grave situazione creatasi in seguito alla pandemia e all’espansione del Covid-19.

Tuttavia, nel nostro continente abbiamo ammirato le situazioni più disparate riguardo alle campagne vaccinali e alle distribuzioni dei vaccini.

ASTRAZENECA E IL BLOCCO- VARI PAESI- CAMBIO NOME

Il vaccino dell’azienda anglo-svedese ha riscontrato diverse problematiche non durante non la distribuzione, bensì nella somministrazione del suo prodotto: in seguito alle inoculazioni del presente vaccino vi sono stati alcuni decessi, anche se in numero molto contenuto (è ancora sotto analisi l’incidenza della somministrazione con la causa della morte). Il fatto ha subito fatto parlare e le dosi che sarebbero dovute essere iniettate sono state temporaneamente sospese in molti Paesi della UE.

Durante la sospensione è stato ripreso in considerazione la valutazione e l’approvazione dello stesso vaccino dall’EMA, che dopo alcuni giorni e con i dati alla mano, sia della precedente sentenza, che con quelli aggiornati, hanno deciso di confermare il via libera, dando quindi la possibilità di ricominciare con le somministrazioni del vaccino, che nel frattempo ha anche cambiato nome o meglio aggiunto: infatti precedentemente era stato registrato come  “Vaccino Covid-19 AstraZeneca”  mentre adesso prende il nome di “Vaxzevria”.

Il vaccino Vaxzevria, nonostante il lascia passare dell’EMA, vive una situazione altalenante, tra uno stop e una ripartenza, in tutti i Paesi che accendono i semafori alla sua distribuzione a intermittenza.

SPUTNIK V

Il vaccino russo Sputnik V è stato fra i primi ad uscire ed essere prodotto, nonché testato, ma la soluzione russa, che porta un nome importante in patria, non è mai uscito dalla medesima, anche se la distribuzione fra gli abitanti è molto forte e alle volte anche poco convenzionale. Infatti la somministrazione dei vaccini ultimamente viene eseguita anche allo stadio prima e durante le partite dello Zenit San Pietroburgo, fra i tanti esempi.

Nonostante il suo amplio utilizzo in Russia, l’EMA non ha ancora approvato la sua distribuzione, ma alcuni Paesi e in particolari i loro capi, hanno preferito partire in maniera preventiva. L’Austria sembrerebbe aver già prenotato almeno un milione di dosi del vaccino e anche la Germania si pronuncia interessata a stringere un accordo con i produttori.

Tuttavia la UE incoraggia a fare ordini unici, come Unione Europea, per poi distribuire in un secondo momento e in maniera equa le dosi del vaccino, anche se la Germania e in prima persona la Merkel si erano già resi protagonisti di un’apparente trattativa “sottobanco”

ISRAELE

Israele è senza dubbio uno dei Paesi dove la campagna vaccinale ha riscosso un grande successo, complice una notevole collaborazione da parte dei riceventi, un considerevole numero di dosi da somministrare e metodi non convenzionali tanto efficaci quanto bizzarri, per così dire. Oltre che nei soliti ospedali e tendaggi adibiti alle situazioni Covid, in Israele la somministrazione dei vaccini è avvenuta anche nella famosa multinazionale svedese Ikea, dove i clienti potevano scegliere se farsi vaccinare prima o dopo aver fatto i loro acquisti all’interno del punto vendita; oppure nei bar, i quali la sera rimanevano aperti e fornivano, oltre alla pinta di birra, anche una dose di vaccino ai loro clienti.

DISTRIBUZIONE E RITARDI

I vaccini, data la poca possibilità di scelta, varietà e le poche aziende produttrici, arrancano a rispettare le consegne promesse.

Il rispetto delle consegne è una delle cause di una non ottima campagna vaccinale in Europa, che con le sue modalità di ordine, ha risparmiato dal punto di vista economico, facendo delle ordinazioni uniche. Ma, a quanto pare, ha perso dal punto di vista dei tempi di consegna: sembrerebbe che sia stata data priorità ad altri Paesi che hanno speso cifre più alte per l’acquisto dell’ambito prodotto.

In seguito a questa disputa, sono stati resi pubblici i contratti e gli accordi presi con le case farmaceutiche, per dimostrare il torto da parte delle aziende fornitrici e l’impegno dell’Unione Europee nelle campagna vaccinale, che vede i propri Paesi indietro rispetto a molti altri, come alla stessa Inghilterra da poco uscita dalla UE.

Altro argomento di discussione è stata la poca disponibilità a condividere la produzione per mantenere la segretezza delle tecniche di fabbricazione dei vaccini. Questo ha reso ancora più lenta la creazione dei medesimi, allungando ulteriormente i suoi tempi di consegna.

PUNTO DEI VACCINI E VACCINAZIONI

Il punto dei vaccini è quindi vario e diverso a seconda dei vari Paesi e continenti, sicuramente fra i migliori esempi vi sono l’Inghilterra, Israele e gli ancora mai citati Stati Uniti, che viaggiano molto velocemente, anche se le percentuali delle persone vaccinate non sono fra le migliori (dato l’altissimo numero di abitanti al quale somministrarlo).

L’Italia ha come obiettivo quello dei 500.000 mila vaccini al giorno; tuttavia, la scarsa disponibilità di dosi non permette di raggiungere questi numeri.

La meta più concreta e raggiungibile, è quella preposta dall’ UE, ovvero di vaccinare il 70% della popolazione europea entro settembre, per provare ad affacciarci ad una nuova normalità nel simbolico inizio anno scolastico e non solo.





Torna al blog