IL RITIRO DELLA TURCHIA DALLA CONVENZIONE DEL 2011


Il rispetto della donna e dei suoi diritti nella loro integrità sono per noi valori morali e umani che non hanno bisogno di leggi per sancirne l’applicazione. Leggi che invece in Turchia erano necessarie e che adesso sono state abolite: proprio nell’anno corrente, esattamente in data 20 marzo 2021, il Paese ha deciso di annunciare il suo ritiro dalla Convenzione di Istanbul  del 2011, la quale prevede e decreta di combattere la violenza contro le donne e di promuovere l’uguaglianza tra uomo e donna. Era stata proprio la Turchia ad averla lanciata e firmata come primo Paese, ma adesso l’annunciato ritiro da parte di Erdogan ha scatenato, soprattutto nelle donne turche, disappunto, rabbia e incomprensione che sono poi sfociate in proteste e manifestazioni. Ma quali sono le motivazioni di questa inversione da parte del governo turco?

LA DECISIONE DI ERDOGAN

Sebbene il Paese abbia registrato oltre trecento femminicidi nel 2020, 78 dall’inizio del 2021 e l’Organizzazione Mondiale della Sanità riporti nei suoi dati che il 38% delle donne in Turchia sia stata vittima di violenza,  il presidente turco ha dichiarato che le autorità e le leggi già presenti nella Nazione sono sufficienti a garantire la protezione delle donne. Inoltre, la parte più conservatrice turca, ha sostenuto che la Convenzione del 2011 sia andata ad svigorire e, infine, a danneggiare, la famiglia tradizionale aumentandone i divorzi e le rivendicazioni nella comunità LGBTQ+. L’affermazione è stata ripresa dal presidente, che ha denunciato la Convenzione come “il tentativo di un gruppo di persone di normalizzare l’omosessualità, cosa incompatibile con i valori sociali e familiari della Turchia”.

LE PROTESTE

Le principali città turche, come la capitale Ankara e di seguito Istanbul e Smirne hanno visto scendere in piazza migliaia di persone, la maggior parte delle quali donne. Un’ondata non indifferente che, nonostante la pandemia e le restrizioni anti assembramento, ha voluto fare da portavoce andando controvento alle decisioni prese da Erdogan. La protesta ha poi diramato in un’evoluzione ben precisa:  ogni giorno alla stessa ora, le donne turche si affacceranno alle loro finestre e esprimeranno il loro dissenso nei riguardi dell’abbandono della Convenzione percuotendo pentole e coperchi.  

Via social, ha preso parte alla manifestazione e a riferire il proprio parere il Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che su Twitter si è schierata dalla parte delle donne e a supporto della Convenzione, pronunciando che “La violenza sulle donne non è tollerabile. Le donne meritano un solido quadro giuridico che le protegga”.

Si è espresso a riguardo anche il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il quale si è proferito profondamente deluso nei confronti del presidente Erdogan.

IN CONCLUSIONE

Questa decisione che ha lasciato l’Europa e il resto del mondo senza parole o quasi, sicuramente scatenerà delle reazioni, le quali si spera che non solo garantiranno il ripristino dell’accordo del 2011 in Turchia ma anche una maggiore tutela nei confronti delle donne nel paese governato da Erdogan.





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