Arrivano i primi vaccini e vaccinati nel mondo, sarà la fine dell’incubo?


Questo 2020 è stato caratterizzato dal Covid-19, che ha preso prepotentemente la scena intaccando in maniera irreversibile la nostra vita quotidiana, costringendoci a trovare riparo dietro a delle maschere, unico mezzo per arginarne la diffusione mantenendo un’apparente normalità.

Ma adesso, per poterlo non solo limitare ma anche contrastare, varie società farmaceutiche sono riuscite a sviluppare un vaccino efficace contro il virus che ci ha aggrediti in questo difficile 2020.

Le case farmaceutiche, le più importanti Università e gli esperti di questo settore si sono messi subito a lavorare a questo tipo di soluzione, data la facilità con la quale il vaccino si è impossessato di tutti i continenti: possiamo infatti parlare di un vaccino, o meglio, di vaccini, unici nel loro genere.

Vaccino Covid-19: caratteristiche

Le caratteristiche che rendono unico questo vaccino sono:

  1. Le tempistiche con il quale è stato prodotto.

Il vaccino per il Covid-19 è stato sviluppato, testato e prodotto in serie in meno di un anno dal punto di vista medico; è impressionante la velocità con il quale è stato messo a disposizione delle persone.

Le tempistiche sono state drasticamente ridotte dall’urgenza in cui è caduto l’intero pianeta. Le circostanze hanno fatto sì che tutte le più grandi menti e aziende del settore si interessassero al caso e collaborassero con grandi aziende per recuperare fondi, materiale e spazi che in genere richiedono molto più tempo e ed energie prima di essere trovati.

Altro fattore che ne ha caratterizzato la rapidità è sicuramente la fase di test, che in genere viene divisa in tre parti, ma in questo caso le fasi 2 e 3 sono state svolte contemporaneamente.

L’ultimo fattore che ha influito sulla rapidità di realizzazione del prodotto, è stata la grande disponibilità di persone disposte a sperimentare il vaccino sulla propria pelle, le quali hanno permesso che i casi potessero essere studiati più in fretta.

  1. Pluralità di vaccini da molteplici case farmaceutiche.

Essendo stato messo a punto da varie case farmaceutiche, al momento della distribuzione ci sono stati più vaccini da approvare e distribuire, ognuno con caratteristiche diverse e con risultati diversi nei test.

 Questo fenomeno, anche se non unico nella storia, resta comunque molto raro e il fatto che una pluralità di vaccini sia in produzione di massa dipende dal fatto che sia necessaria una grande quantità per vaccinare tutti i Paesi del mondo, poiché il Coronavirus non ha fatto sconti a nessuno.

La situazione ha generato, perciò, la messa sotto esame di tutti i vaccini che, successivamente, sono stati posti in via di approvazione per consentire un maggior numero di vaccinazioni.

I problemi di produzione delle dosi

Ma non basta sviluppare un vaccino per il Covid-19 per risolvere il problema: dalla sua produzione all’inoculazione ci sono molti altri passaggi, come ulteriori controlli, questione politiche, distribuzioni e graduatorie da rispettare.

In ogni Paese esistono enti addetti al controllo dei vaccini e alla loro validazione, che già hanno passato numerosi controlli interni ed esterni; ma c’è un organo che si dedica al controllo dei resoconti e della documentazione prodotta: qui in Europa si chiama EMA e lo scorso 21 dicembre ha approvato il primo vaccino per l’UE, quello della Pfizer-Biontech.

In seguito ad una prima approvazione, gli Stati membri hanno optato per una soluzione civile, quindi per un’equa distribuzione delle dosi all’interno dei vari Stati: un ordine unico da ripartire poi all’interno delle varie Nazioni in base ad una tabella e a dati di analisi.

Dopo questo accordo c’è stata, però, secondo alcuni media e giornali tedeschi e poi anche per altri giornali d’Europa e non solo, una macchia o una falla nel sistema: si teme che la Germania abbia acquisito, in maniera del tutto autonoma, 30 milioni di dosi extra rispetto a quelle stabilite dall’accordo europeo.

Si potrebbe pensare che non sia niente di grave, in quanto più se ne hanno e più vaccini si possono fare; ma un acquisto massiccio come quello eseguito dalla Germania ha fatto sì che le dosi tardassero ad arrivare, per il semplice fatto che la produzione di massa attualmente messa in pratica dall’azienda non è in grado di soddisfare il fabbisogno mondiale.

Recentemente, infatti, il CEO dell’azienda Pfizer-Biontech ha comunicato che se non verranno approvati altri vaccini, difficilmente loro saranno in grado di rispettare le tempistiche proposte dai vari Paesi per le vaccinazioni di tutti. L’incoraggiamento a servirsi della concorrenza testimonia quanto, nei momenti di emergenza come questi, non esiste tornaconto che si piazzi al primo posto.

La circostanza descritta, però, non ha intaccato la campagna vaccinale nel Regno Unito: anche se la Brexit è stata ufficializzata di recente, gli inglesi già da tempo si organizzavano autonomamente per diverse questioni politiche e non solo. Infatti sono stati fra i primi Paesi a partire con le vaccinazioni, anche se con uno stop momentaneo a causa delle problematiche riscontrate con la variante del virus che si era presentato nei pazienti ricoverati. Perciò il Paese, che stava tornando alla normalità, è stato costretto ad un secondo lockdown totale a cui ne seguirà, probabilmente, un terzo.

La distribuzione dei vaccini anti Coronavirus

La distribuzione dei vaccini, una volta approvati, ricade poi come responsabilità unica del Paese che lo riceve e tutte le Nazioni si stanno comportando in maniera diversa a riguardo: per esempio, negli Stati Uniti possiamo ammirare un meccanismo ben funzionante che ha come obiettivo (molto vicino e plausibile) di raggiungere il milione di vaccinati al giorno, meta che permetterebbe di tornare presto alla normalità.

Nonostante ciò, si sono verificati alcuni intoppi, come quello di qualche giorno fa, dove un medico ha lasciato volontariamente in un ambiente ostile al vaccino 500 dosi, rendendole inutilizzabili, ma questo è un singolo caso in un Paese che sta svolgendo al momento un lavoro ottimo.

Meno brava la Francia, che invece sta viaggiando con un ritmo di appena 332 vaccinati in 5 giorni: un numero che, a detta del mondo della politica francese, sta gettando vergogna su tutto il Paese. 

Questo vaccino, oltre che a salvare milioni di vite e fornire una speranza di ritornare alla vita di prima, è la dimostrazione che nel momento del bisogno, quando tutto il mondo si è trovato in ginocchio, l’istinto di sopravvivenza e la forza di volontà hanno permesso di abbattere barriere e compiere atti unici per riuscire a rialzarci e a riprenderci la nostra libertà, tornare a essere cittadini del mondo e smettere di provare solo a sopravvivere, ma di ricominciare a vivere.

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