Brexit: dal 31 Dicembre 2020 il Regno Unito sarà “Paese Terzo”


È ormai fatta per l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, processo noto anche come Brexit.

Già all’inizio del 2020, infatti, il Paese aveva confermato, con accordo di recesso, l’ufficialità della decisione, stabilendo allo stesso tempo con l’UE un periodo di transizione che si è concluso in data 31 dicembre 2020.

Ma come mai il Regno Unito è giunto a questa decisione definitiva?

Brexit: le motivazioni dell’uscita del Regno Unito dall’UE

La questione della Brexit è stata posta sul tavolo nel 2016, conseguita con un referendum il cui esito ha esibito il 52% a favore dell’uscita dall’UE e il 48% per la permanenza.

Da allora, il negoziato si è fatto sempre più travagliato, da proroghe e bocciature di accordi, passando per le dimissioni del Primo Ministro Theresa May alle difficoltà incontrate dal suo successore Boris Johnson, attuale premier inglese, che però ha trovato sollievo nella vittoria del partito conservatore alle elezioni del 12 dicembre 2019. A tal punto, la sua intesa è stata approvata e, insieme all’UE, è stata promossa la fase di transizione precedentemente descritta.

Ma la Brexit non è stata (e non è) solo una questione inglese: la possibilità di un no-deal, ovvero della mancanza di un accordo al fine di regolare i rapporti economici europei, è stata una minaccia che ha creato tensioni tra le varie Nazioni UE.

Ma alla fine ha prevalso la volontà di condividere un piano che regolamenti le relazioni commerciali, pur prevedendo l’uscita inglese dal mercato unico europeo.

Le conseguenze della Brexit

Le principali conseguenze per il Paese riguardano gli spostamenti con passaporto, il possesso del visto per una permanenza superiore ai tre mesi con liste di priorità per lavoratori con un preciso salario annuo, l’addio al programma Erasmus e un addebito roaming per chi, dall’estero, si reca nel Regno Unito.

Ma, sul piano politico, ciò che più emerge da questa situazione è l’immagine di un Regno sempre meno Unito: infatti la Scozia è la principale oppositrice della Brexit e preme per l’avvio di un referendum sull’indipendenza, mentre l’Irlanda del Nord avvicina i rapporti con l’Irlanda.

Adesso gli occhi saranno puntati nel vicino, anche se mai così lontano, Regno Unito, in attesa di una nuova Brexit, solo che questa volta la separazione sarà fra gli stati membri dello  United Kingdom.

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